CASE STUDY SOIL WASHING
I progetti di bonifica del suolo richiedono spesso un approccio integrato, una sinergia di ingegneria civile, idrogeologia e tecnologia ambientale. Gli impianti di 'soil washing' vengono realizzati per il trattamento di materiali terrosi contaminati allo scopo di recuperare la parte pregiata che, a tutela dell'ambiente, si individua come risorsa alternativa per ridurre l'esigenza di nuove cave e discariche. “Nell'attuale scenario di elevata incertezza non possiamo prescindere da una riflessione sul cambiamento e diversificazione dell'offerta, le imprese oggi devono seguire le direttive dettate dalla strategia tematica dell'Unione europea per la protezione del suolo, la quale propone misure destinate a proteggere il suolo e a preservare la sua capacità a svolgere le sue funzioni ecologiche, economiche, sociali e culturali” dichiara Pietro Baioni, Amministratore Delegato Baioni. “Ed è sulla base delle sinergie di diverse competenze professionali che possiamo oggi elaborare un'offerta completa relativa alle tematiche ambientali con particolare riferimento a contaminazione e protezione del suolo e acque inquinate”, spiega Baioni.
La tecnologia del SW sfrutta la tendenza posseduta dalla maggior parte dei contaminanti di natura organica e inorganica di essere assorbite sulle particelle più piccole costituenti il terreno, cioè le argille, il limo e la componente organica; a loro volta le frazioni più fini risultano adese a sabbia e ghiaia. II lavaggio disgrega questi agglomerati e consente di concentrare la contaminazione in un volume ristretto costituito, appunto, dalle frazioni limose e argillose, e di recuperare una grossa porzione di materiale da destinare, altrimenti, allo smaltimento. La tecnica del 'soil washing' pertanto riesce a ridurre significativamente il volume del suolo contaminato.
La sabbia in uscita dal processo di soil washing il cui uso previsto è in accordo infatti alla specifica tecnica armonizzata, ossia aggregati riciclati per calcestruzzo da utilizzare in costruzioni, strade e altre opere di ingegneria civile, in conformità alla norma EN 12620:2008. Analisi granulometrica: Sopravaglio 10 mm - 0,6 %, Frazione 4-10 mm -2,0 %, Frazione 0,063-4 mm- 80,4% , Sottovaglio 0,063 mm - 17,0 %.
L’impianto totalmente modulabile conferisce al cliente la possibilità di programmare l’intera linea in base al materiale da trattare di volta in volta, senza dover modificare le macchine; le tipologie di terreni trattati sono ad esempio i detriti da perforazione, i terreni da bonifica, i rifiuti derivanti da spazzamento stradale, in quest’ottica l’impianto di Soil Washing, oltre a recuperare la parte pregiata di terreno attraverso un processo di separazione fisica dell’inquinante, permette anche di produrre residue quantità di materiale di scarto quali rifiuti recuperabili (parti in ferro, plastica, legno, ecc.) e non recuperabili (materia organica, acque di lavaggio esauste, ecc.).