IMPIANTO DI FRANTUMAZIONE PER IL "QUADRILATERO"

Collaudata nella primavera del 2010 l’installazione di un impianto Baioni di frantumazione, vagliatura, stoccaggio, lavaggio e chiarifica acque a Pale (PG), all’interno del Maxilotto1, facente parte della grande opera stradale conosciuta come “Quadrilatero”: il progetto di penetrazione Marche-Umbria che mette in comunicazione le due regioni italiane con il mare Adriatico, con ben 158 km di strade, raccordi e allacci.

È proprio presso tale lotto che l’azienda appaltatrice San Francesco Scarl produce sabbie e granulati necessari per il lavoro di costruzione stradale con l’utilizzo dei macchinari firmati Baioni. Un altro successo per l’azienda che, attraverso uno studio personalizzato e in prima persona, ha effettuato il dimensionamento dell’impianto che tratterà specificamente calcare e maiolica. L’impianto è stato progettato per la produzione di 180 t/h  per una granulometria che va da 25 mm a 0.075 mm.
L’impianto è composto da una serie di macchinari suddivisi in 3 stadi di frantumazione per poi passare alla fase di vagliatura e lavaggio, fino alla fase finale di idifica e recupero delle sabbie. Nella fase di frantumazione si utilizzano prevalentemente frantoi ad urto ide “MIP” e “MIL” capaci di garantire la massima performance e resa.
Il gruppo primario di alimentazione e frantumazione si compone di un alimentatore a carrello “ACP”, una griglia a dischi “GD” e un frantoio “MIP”. In fase di vagliatura l’acqua di lavaggio viene trattata dal “Gruppo Recupero Fini” e la torbida viene inviata all’idrociclone gruppo “GRF”.
Tutto il processo di chiarificazione delle acque utilizzate nelle operazioni di lavaggio degli inerti trova successo nell’innovativo ispessitore fanghi Baioni, di nuova concezione, perché composto da una vasca metallica installata sul terreno e posizionata ad un’altezza adeguata per l’uscita dei fanghi. Il decantatore è dotato di un ponte con sei pale raschianti che si muovono lentamente accumulando il fango nel cono evacuatore posto al centro della struttura. L’introduzione di questo sistema porta una riduzione di costi significativa poiché elimina i costi dovute alle fondazioni, le pompe e le tubazioni sono a vista pertanto facilmente ispezionabili, inoltre si riduce il volume d’acqua richiesta per alimentare l’intero impianto dell’80% poiché l’acqua viene raccolta e in seguito rimessa in ciclo. Il fango che viene estratto diventa palabile grazie a un processo di disidratazione meccanica.